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"Jimmy" guarda il mare in attesa dell'approdo di una barca.
La comunità garifuna di Sambo Creek è stata fondata nel 1850 dai migranti provenienti dall’isola di Roatan e conta circa 3500 abitanti. In realtà, le radici di questo popolo risalgano agli inizi del 1200 e vedono come fulcro le vicende storiche susseguitesi nei Caraibi e nelle dinamiche delle popolazioni che vi abitavano.
Ad oggi, nel villaggio si trovano principalmente donne, bambini e uomini adulti che vivono lungo la costa settentrionale dell'Honduras, a pochi chilometri dalla città portuale de La Ceiba.
La comunità garifuna di Sambo Creek è stata fondata nel 1850 dai migranti provenienti dall’isola di Roatan e conta circa 3500 abitanti. In realtà, le radici di questo popolo risalgano agli inizi del 1200 e vedono come fulcro le vicende storiche susseguitesi nei Caraibi e nelle dinamiche delle popolazioni che vi abitavano.
Ad oggi, nel villaggio si trovano principalmente donne, bambini e uomini adulti che vivono lungo la costa settentrionale dell'Honduras, a pochi chilometri dalla città portuale de La Ceiba.


Un bambino gioca sull'amaca nei pressi della spiaggia di Sambo Creek
Storicamente, la popolazione garifuna di Sambo Creek ha trovato nell’agricoltura e nella pesca le principali fonti di sostentamento ma, a partire dagli inizi del XX secolo, la comunità ha subito continui espropri di terre da parte dei governi susseguitisi e delle multinazionali, che ne hanno alterato significativamente gli equilibri economico-sociali. Questi espropri continuano ancora oggi, mettendo a rischio la vita della comunità.
Per sopravvivere, molti sfruttano il turismo stagionale: tramite le imbarcazioni locali i "barqueros" offrono trasporti rapidi ed economici per i visitatori desiderosi di raggiungere Cayo Cochinos, isole tropicali situate a venti chilometri al largo della costa. Altri si dedicano ancora alla pesca e a piccole attività commerciali, come la ristorazione e la vendita di beni di prima necessità nelle tipiche "pulperie".
Negli ultimi vent'anni, una parte della popolazione ha trovato occupazione occasionale nelle produzioni televisive internazionali di reality show fornendo, seppure in maniera limitata, un reddito aggiuntivo per alcune famiglie locali.
Storicamente, la popolazione garifuna di Sambo Creek ha trovato nell’agricoltura e nella pesca le principali fonti di sostentamento ma, a partire dagli inizi del XX secolo, la comunità ha subito continui espropri di terre da parte dei governi susseguitisi e delle multinazionali, che ne hanno alterato significativamente gli equilibri economico-sociali. Questi espropri continuano ancora oggi, mettendo a rischio la vita della comunità.
Per sopravvivere, molti sfruttano il turismo stagionale: tramite le imbarcazioni locali i "barqueros" offrono trasporti rapidi ed economici per i visitatori desiderosi di raggiungere Cayo Cochinos, isole tropicali situate a venti chilometri al largo della costa. Altri si dedicano ancora alla pesca e a piccole attività commerciali, come la ristorazione e la vendita di beni di prima necessità nelle tipiche "pulperie".
Negli ultimi vent'anni, una parte della popolazione ha trovato occupazione occasionale nelle produzioni televisive internazionali di reality show fornendo, seppure in maniera limitata, un reddito aggiuntivo per alcune famiglie locali.


In viaggio verso "Cayo Cochinos"


Un bambino aspetta una "Fresca" (aranciata tipo Fanta) fuori da un locale


Una donna garifuna controlla il figlio affacciata alla finestra della sua abitazione


Sofia, 83 anni, una delle anziane del villaggio


Una macchina carica di platani arriva nella piazza principale di Sambo


Una delle principali strade del villaggio di Sambo


Una donna garifuna siede fuori casa


Una bambina gioca con le perline che decorano i suoi capelli


Un bambino prova dei nuovi occhiali da sole


Una Gracula Codalunga, uccello diffuso in tutto il centro america, si riposa su un cavo elettrico


La sagoma di un bambino che passeggia nella piazza principale di Sambo. Di sfondo, uno degli hotel-ristoranti del villaggio


Una bambina Garifuna studia la pronuncia dei numeri in inglese guardando un video sullo smartphone.


"Bimbo", il proprietario del piccolo ristorante. La sua attivià principale è quella di macchinista nelle produzioni televisive internazionali ed è uno dei referenti degli altri garifuna che lavorano nello stesso ambito


Lidia, la moglie di Bimbo, pesa del pescato. Purtroppo, a causa della poca affluenza di turisti, riescono ad aprire il ristorante di loro proprietà soltanto di domenica.


"Bimbo" e un vicino controllano i cavi elettrici lampione stradale.
La distribuzione della rete elettrica di Sambo non è ottimale e spesso gli abitanti si arrangiano come possono attraverso metodi non convenzionali per averne accesso.
La distribuzione della rete elettrica di Sambo non è ottimale e spesso gli abitanti si arrangiano come possono attraverso metodi non convenzionali per averne accesso.


Lidia riposa fuori dal suo ristorante


Uno dei responsabili dell'organizzazione del campo
Sebbene la ricchezza culturale e la forte identità della comunità garifuna, i suoi membri, compresi quelli di Sambo Creek, sono spesso vittime di discriminazione razziale da parte di altri gruppi etnici presenti in Honduras, da parte del governo e delle forze dell’ordine.
Il loro accesso alla giusta rappresentanza all'interno del parlamento è limitato e la lotta per i diritti e il riconoscimento continua a essere una sfida importante per la comunità, supportata però da alcune organizzazioni come “OFRANEH” (Organización Fraternal Negra Hondureña) che si occupa della salvaguardia e della diffusione della loro cultura, la protezione dei territori e l’autodeterminazione del popolo garifuna.
Ho avuto modo di visitare un terreno occupato in massa da un migliaio di membri della comunità di Sambo a causa dell'ennesimo tentativo di esproprio da parte di alcuni individui armati.
Nel campo erano presenti numerose famiglie, trasferitesi spontaneamente per manifestare e chiedere l'intervento dell'INA (Instituto Nacional Agrario) perché vengano tutelate le terre e le proprietà appartenenti storicamente ai garifuna.
Sebbene la ricchezza culturale e la forte identità della comunità garifuna, i suoi membri, compresi quelli di Sambo Creek, sono spesso vittime di discriminazione razziale da parte di altri gruppi etnici presenti in Honduras, da parte del governo e delle forze dell’ordine.
Il loro accesso alla giusta rappresentanza all'interno del parlamento è limitato e la lotta per i diritti e il riconoscimento continua a essere una sfida importante per la comunità, supportata però da alcune organizzazioni come “OFRANEH” (Organización Fraternal Negra Hondureña) che si occupa della salvaguardia e della diffusione della loro cultura, la protezione dei territori e l’autodeterminazione del popolo garifuna.
Ho avuto modo di visitare un terreno occupato in massa da un migliaio di membri della comunità di Sambo a causa dell'ennesimo tentativo di esproprio da parte di alcuni individui armati.
Nel campo erano presenti numerose famiglie, trasferitesi spontaneamente per manifestare e chiedere l'intervento dell'INA (Instituto Nacional Agrario) perché vengano tutelate le terre e le proprietà appartenenti storicamente ai garifuna.


Una donna prepara le amache sotto una capanna costruita per accamparsi nei giorni successivi


Un uomo taglia un albero con un machete per ottenere legna con cui costruire altre capanne


Una donna attraversa il campo occupato per raggiungere la capanna dove ci sono gli altri suoi familiari


Un "piano cottura" costruito con mezzi di fortuna per cucinare durante la permanenza al campo


Un cartello che chiede l'intervento dell'INA (instituto Nacional Agrario) perché venga risolta legittimamente la questione.
Il terreno per il quale la comunità di Sambo sta manifestando è oggetto di diatribe da molti anni: il legittimo proprietario è deceduto, lasciando una serie di questioni irrisolte dopo ipoteche, acquisizioni da parte delle banche ed ereditieri.
Gli individui che si sono presentati armati per espropriare il campo, fanno riferimento a dei documenti falsi che attesterebbero una porzione maggiore di terreno rispetto a quella che realmente spetterebbe ai nuovi proprietari.
Alcuni membri di Sambo si sono recati già l'anno scorso a Tegucigalpa per presentare istanza agli organi preposti senza, ad oggi, ottenere alcuna risposta.
Il terreno per il quale la comunità di Sambo sta manifestando è oggetto di diatribe da molti anni: il legittimo proprietario è deceduto, lasciando una serie di questioni irrisolte dopo ipoteche, acquisizioni da parte delle banche ed ereditieri.
Gli individui che si sono presentati armati per espropriare il campo, fanno riferimento a dei documenti falsi che attesterebbero una porzione maggiore di terreno rispetto a quella che realmente spetterebbe ai nuovi proprietari.
Alcuni membri di Sambo si sono recati già l'anno scorso a Tegucigalpa per presentare istanza agli organi preposti senza, ad oggi, ottenere alcuna risposta.


Bambini giocano alla corda tra le capanne del campo
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